Agosto 2007  - Santa Giustina

 V° Raduno di Amici di Papa Luciani

"imparate da mè che sono mite e umile di cuore"

Santa Giustina - Canale d'Agordo 25 - 26 agosto 2007

Dall’udienza generale del 6 settembre 1978 

"Anche se avete fatto delle grandi cose, dite: siamo servi inutili. Invece la tendenza, in noi tutti, è piuttosto al contrario: mettersi in mostra. Bassi, bassi: è la virtù cristiana che riguarda noi stessi"


Una splendida esperienza di Andrea Negrin

Mi incuriosiva molto il raduno di quest’anno! C’eravamo trovati con Max e Betty qualche settimana prima per mettere a punto gli ultimi dettagli e la sensazione che avevo avuto alla fine di quell’incontro era stata di molta incertezza: non si sapeva con esattezza in quanti saremmo stati, quanti nuovi volti, quanti dei vecchi partecipanti avremmo rivisto… comunque c’era la sicurezza che qualcuno dall’alto ci avrebbe dato una mano. Per me il raduno ha avuto una breve, piacevole premessa: nel tardo pomeriggio di venerdì 24, assieme a Betty abbiamo pensato di accompagnare Angelo, che arrivava da Torino, al santuario di Padre Leopoldo a Padova; sapevo da alcune biografie che Albino Luciani aveva avuto modo di incontrare il santo cappuccino, ma è stata una meravigliosa notizia aver appreso dalla nipote Pia che è stato un forte aiuto nel consigliare il giovane chierico Luciani in un periodo di crisi della sua vocazione! Evidentemente già da allora due anime hanno cominciato a sintonizzarsi sulla stessa frequenza della santità… Al mattino di sabato 25, assieme a Michele prelevato alla maestosa abbazia di Praglia reduce da una settimana di ritiro spirituale ed inseguito a ruota da Angelo, ci siamo diretti a Santa Giustina, dove il programma prevedeva la prima giornata del raduno.
Non so il perché, ma quel posto mi riempie sempre di una sensazione di serenità e pace, come pochi altri al mondo. L’accoglienza al Centro di Spiritualità è stato –come sempre- calorosissimo; don Giorgio, padre Robert, suor Manuela (ribattezzata da me suor 626) e la nuova superiora suor Innocenza riescono sempre a farti sentire a casa. Mano a mano che arrivavano i partecipanti spontaneamente ci venivano incontro l’un l’altro per presentarci e traspariva nei volti di ognuno una gioiosa curiosità. Qualcuno è arrivato in treno e –ahimé- il primo impatto che ha avuto col raduno è stato il sottoscritto che a bordo della fiammante 600 faceva la spola alla stazione. Così cominciava a configurarsi l’estensione geografica del raduno da Torino, Merano a Lecco, Alessandria, Brescia,Reggio Emilia, Udine, Padova con una puntatina a Venezia dove tra le calli è emersa Maria Luisa (l’unica del gruppo che ha avuto la fortuna di conoscere di persona l’allora cardinal Luciani quando era paziente in sanatorio e lui, sedutole vicino, la confortava dicendo che era già stato ricoverato 4 volte e capiva bene la situazione!); e poi ancora Roma rappresentata per l’occasione da Paola e Maurizio fino a Reggio Calabria che ha mandato in trasferta nell’Agordino Carmelo, il più giovane del gruppo!

Come momento iniziale era prevista una semplice preghiera: un saluto di lode a Gesù per averci dato l’occasione di incontrarci ed una preghiera affinché tutto procedesse per il meglio (e a consuntivo devo riconoscere che è stato molto più clemente delle mie aspettative!!). Subito dopo ci siamo riuniti in una delle sale del Centro per un breve saluto di Mons. Giorgio Lise,vicepostulatore della causa di beatificazione, con un commento alle scritture della giornata che, neanche farlo apposta, erano in sintonia col tema dell’incontro: L’UMILTA’! A seguire abbiamo ascoltato da una registrazione la prima udienza che Papa Giovanni Paolo I° ha tenuto durante il suo pontificato il 6 settembre 1978 che affronta proprio il tema dell’umiltà. Al sentire la voce del Papa ho potuto vedere in più di qualcuno gli occhi che si bagnavano dalla commozione… Al termine dell’ascolto ci siamo divisi in tre gruppi per un approfondimento dell’argomento e la Betty ha consegnato ad ogni gruppo una domanda alla quale collegialmente si sarebbe dovuto rispondere. Quella è stata un’occasione molto bella per conoscersi ed esprimere le nostre opinioni sull’umiltà; è emersa, in sintesi, una convinzione molto chiara: nella società di oggi, se vuoi vivere il tuo quotidiano con umiltà devi fare una scelta molto coraggiosa sapendo che –per gli altri, non certo per te stesso- sei un perdente. Questa è la sfida che, sull’insegnamento di Papa Luciani, ci siamo sentiti di provare!

Dopo il pranzo era previsto un momento di deserto/riposo ed io ho optato per la seconda ipotesi. Nel pomeriggio ci siamo ritrovati assieme per un giro di presentazione accompagnato con la testimonianza della nostra esperienza di avvicinamento alla figura di Papa Luciani e per mettere a punto una sintesi delle varie attività di gruppo. In questa occasione c’è stato anche il modo di confrontarsi in modo chiaro, anche se non univoco, su alcune situazioni della società attuale e sul modo con cui la Chiesa può dare una risposta. Devo dire che, anche se in partenza personalmente ho sofferto qualche perplessità, alla fine si è convenuti in gran parte sull’idea che la grandezza di Albino Luciani è stata per la Chiesa intera inversamente proporzionale alla durata del suo pontificato. Gli argomenti trattati erano talmente interessanti e affrontati con serietà e passione che velocemente siamo arrivati all’ora di cena! Devo ricordare, per dovere di cronaca, che i pranzi e la cena sono stati momenti belli e proficui per conoscerci, scambiare opinioni e far crescere quei primi vagiti di rapporti di amicizia che –spero- si manterranno nel tempo. Al termine della cena, mentre ci raggiungeva al Centro anche Pia Luciani, la nipote più vicina a Giovanni Paolo I°, c’è stata la consegna del segno del raduno: il segno quest’anno era una corona del Rosario missionario con i cinque colori che simboleggiano i continenti della terra; avendo deciso di recitarlo in modo itinerante, quasi come un simbolico cammino della Chiesa in preghiera sulle orme di Albino Luciani, i 5 misteri contemplati, oltre che commentati sui testi di Benedetto XVI°, erano evidenziati con l’accensione di una candela dello stesso colore delle decine, come simbolo della luce di Gesù che ci accompagna in ogni istante della vita, nella vissuta contemplazione della Parola.

Il contesto era suggestivo: il sole che ormai era quasi completamente tramontato lasciava intravedere il profilo delle montagne che già si contornavano di stelle, quasi che una presenza divina facesse capolino per accompagnarci..! Al termine della preghiera c’è stato il momento della testimonianza: mons. Lise ha illustrato il punto della situazione per quanto riguarda la causa di beatificazione, confidando che, anche se i tempi sembrano lunghi per il normale iter, il riconoscimento del miracolo possa consentire quanto prima di partecipare, magari a Belluno o a Canale d’Agordo, al rito dei beatificazione. Successivamente la nipote Pia, sollecitata anche da alcune domande di noi partecipanti, ha descritto la figura dello zio, raccontando anche episodi inediti; in questa occasione abbiamo avuto modo di sentire veramente a noi vicino Papa Luciani, essendo raccontato in modo confidenziale e familiare! Domenica 26 agosto, 29°anniversario dell’elezione di Papa Giovanni Paolo I° al soglio pontificio, dopo aver cantato le lodi e fatto colazione, abbiamo lasciato il Centro per recarci a Canale d’Agordo, il paese natale di Albino Luciani. Mentre macinavamo chilometri in salita, il cielo azzurro rendeva le alte montagne ancora più belle e ci sembrava di essere stretti in un simbolico abbraccio della natura; dal canto suo il sole non ha tradito le nostre aspettative ed ha assolto in modo lodevole il suo dovere!
Già da questa meraviglia la giornata si presentava bellissima! Appena arrivati in paese, dopo una breve visita in chiesa per salutare Gesù e ringraziarlo della giornata, ci siamo recati da Edoardo Luciani, fratello di Albino. Con molta disponibilità ci ha accolti e salutati, e anche se le le primavere trascorse hanno lasciato il segno sul suo fisico, il sorriso e la sua cordialità di sempre hanno colmato il cuore di tutti noi di un’indescrivibile emozione. Alla fine del breve incontro è stato disponibilissimo a farsi fotografare con tutti noi, più o meno da chiunque fosse in possesso di una macchina fotografica; in quel momento ho potuto notare dall’espressione e dallo sguardo lucido di più di qualcuno che quel momento rimarrà indimenticabile! Ci siamo quindi incamminati lentamente verso la canonica dove è allestita provvisoriamente la mostra/museo su Papa Luciani. A dire il vero speravo ci fosse la possibilità di assistere alla proiezione del video sulla vita del Papa che, anche se concentrato in una mezz’ora, è realizzato molto bene. Entrati nel museo, appena il tempo di fare un giro e dare un’occhiata veloce alle bacheche delle vesti e alla rassegna storico/fotografica, un volontario di Canale ci ha illustrato la vita e la carriera ecclesiastica di Albino Luciani. Al termine dell’esposizione, giunta ormai l’ora del pranzo, ci siamo spostati al ristorante. Anche questo è stato un momento conviviale, dove abbiamo potuto raccontarci un po’ le nostre esperienze. Al termine del pranzo, prima di raggiungere la chiesa per assistere alla celebrazione eucaristica prevista per le ore 16,00, c’è stato un momento libero, dove ognuno ha potuto visitare Canal d’Agordo oppure sostare un po’ in chiesa in preghiera, facendo scorrere assieme ai grani del rosario suppliche per persone a noi care.

E’ stato suggestivo rimanere in meditazione grazie anche alle registrazioni della voce di Papa Luciani che continuamente veniva diffusa dagli altoparlanti. La S. Messa è stata presieduta da Mons. Ravagnini, attuale vescovo di Trieste che fu successore di Albino Luciani in diocesi di Vittorio Veneto e concelebrata da Mons Giuseppe Andrich, vescovo di Belluno; sull’altare concelebravano anche altri sacerdoti tra i quali ho riconosciuto Mons. Lise e don Ettore, che ho avuto il piacere di salutare dopo un bel po’ di tempo, rinnovandogli la promessa, finora da parte mia mai mantenuta, di andarlo a trovare in quel di Venezia. Oltre che per l’aspetto liturgico, la Messa è stata un momento spiritualmente intenso, anche perché si sentiva palesemente che le parole del celebrante nel ricordare la figura di Giovanni Paolo I° erano cariche di intenso affetto.l termine della celebrazione, purtroppo, c’è stato appena il tempo di un saluto e poi ciascuno ha intrapreso la via del ritorno verso casa portandosi i ricordi e le emozioni di una splendida esperienza rinnovando il proprio arrivederci al prossimo raduno!